• 27 luglio 2022

FOCUS. "Grandi dimissioni" e tentativi di soluzione

Mercoledì 27 luglio 2022, Abbazia di Mirasole. I soci del Club si confrontano sui primi tentativi di soluzione messi in atto per contrastare le grandi dimissioni, un fenomeno inedito e preoccupante che ha investito tutti i settori ed esige un cambiamento di paradigma.

Nell’ultimo anno molti soci del Club Libera Impresa, ciascuno nel suo contesto, hanno potuto osservare un fenomeno inedito e anche apparentemente irragionevole: dipendenti e collaboratori che si dimettono senza un piano b. Non chiedono un aumento di stipendio, non hanno un’offerta di lavoro migliore altrove e soprattutto la decisione è presa, non c’è margine di contrattazione né di dialogo. Spesso chi se ne va non ha chiare le ragioni, soffre di un generico ed insopportabile stress e accusa il lavoro di insufficienza: non si sa perché si lavora, per chi, cosa si sta facendo, il percorso è poco chiaro. Si parla di Yolo, «You only live once»: non è più tollerabile qualcosa che non soddisfi a pieno. Le ripercussioni di questo fenomeno in azienda sono purtroppo preoccupanti - sono messe a rischio la possibilità di formazione, l'incremento del know how, la stabilità delle funzioni aziendali. Il presidente Ambrogio Beretta nell’incontro di mercoledì 27 luglio all’abbazia di Mirasole ha rilanciato il tema, chiedendo ai Soci di raccontare i primi tentativi di soluzione messi in atto per rispondere a questo problema.

Se non basta più dire «io i miei dipendenti li tratto bene, dovrebbero restare», c’è chi si è interrogato sul ruolo stesso dell’imprenditore, in bilico tra l’industriale e lo psicologo, che spesso non ha gli strumenti o il tempo per essere attento a ciò che vivono tutti i suoi collaboratori. La necessità di imparare a delegare, quindi, è un tema che è ritornato in più interventi, insieme al potenziamento del reparto HR, perché affini il processo di selezione del personale e perchè monitori costantemente il clima interno all’azienda, con questionari, colloqui, visite ad altre aziende e un utilizzo intelligente dei social media. Molti sono al lavoro perchè l’azienda diventi attrattiva, non solo agli occhi di chi la guida, ma che diventi un luogo in cui i collaboratori hanno chiara la prospettiva, all’interno di un progetto condiviso dove tutti, dal titolare al magazziniere, si possano sentire coinvolti.

Ciascuno dei soci si sta ponendo dei nuovi interrogativi: conosco i miei dipendenti? Di cosa hanno bisogno, cosa cercano? Qual è il senso del lavoro per loro, ora che la certezza dello stipendio e il «tirare a campare» non sono più la priorità? Qual è quindi il discrimine tra l’andarsene e il restare? Queste domande trovano un’eco in un tema che da sempre ha caratterizzato la storia del Club, ma in modo sempre nuovo: la centralità della persona. Le persone cambiano e chi guida deve essere il primo disposto a cambiare il paradigma. Il quadro è complesso, le strade possibili sono tante, la partita è aperta. 

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